Proiezione “La mafia uccide solo d’estate”

di Claudia Isoli

Manca ormai una settimana al 21 marzo, XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. In vista della manifestazione che si terrà a Verbania, la rassegna di eventi proposta da Libera VCO giunge alla conclusione: il prossimo appuntamento, organizzato in collaborazione con la Biblioteca comunale di Verbania “Pietro Ceretti” venerdì 17 marzo alle ore 17.30, prevede la proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate” (Pif, 2013) presso la biblioteca stessa.

A dare inizio alla proiezione sarà l’intervento del magistrato Massimo Terzi, Presidente del Tribunale di Torino. Partendo dalla sua esperienza, introdurrà le tematiche del film con un riferimento al tema dell’area grigia delle mafie, ovverosia quell’insieme di soggetti che, nell’ambito del proprio lavoro, attraverso attività che stanno al confine tra legalità e illegalità, favoriscono la proliferazione delle mafie nel territorio, pur non appartenendo direttamente alla criminalità organizzata. Questo tema, affrontato nell’incontro di venerdì scorso insieme al sociologo Rocco Sciarrone, rappresenta anche uno dei motivi per cui si è scelto di fare la manifestazione a Verbania: l’illegalità non sta solo dentro alla mafia, ma anche dentro la società cosiddetta “civile”. Per questo non si può mai considerarsi immuni e “al sicuro”: è necessario tener sempre alta l’attenzione.

Libera VCO ha deciso di parlare di queste tematiche attraverso “La mafia uccide solo d’estate” per via del suo tocco delicato e ironico nell’affrontare temi importanti. Infatti questo film esemplifica perfettamente come le mafie e, legate a esse, il fenomeno dell’area grigia possano influire sugli abitanti di un territorio. Con forza ribadisce come la mafia riguardi ognuno di noi: non a caso il protagonista del film, Arturo, è un bambino come tanti in preda alla sua prima passione amorosa, mentre la sua vita, come quella di tanti altri cittadini palermitani, si intreccia con le attività criminali di Cosa Nostra. Il regista ha inoltre voluto mostrare come spesso casi di illegalità vengano ignorati oppure percepiti in maniera distorta dall’opinione pubblica (tant’è che Arturo arriverà a considerare un mito Giulio Andreotti). Pif, sebbene ripercorra i fatti più drammatici della nostra recente storia italiana, vuole però lanciare al pubblico anche un messaggio positivo: se l’omertà e la disinformazione rappresentano il terreno fertile per la mafia e la corruzione, allora il film invita tutti noi, strappandoci anche qualche risata, a capire l’importanza di riconoscere e combattere il fenomeno, anche e soprattutto tramite la memoria. Dopo la proiezione seguirà un rinfresco con i prodotti di Libera Terra, simbolo dell’impegno e del riutilizzo sociale delle terre confiscate alle mafie.