Presentazione del libro “Il confine. Tra Liguria e Toscana, dove le mafie si fanno in quattro”

di Gabriele Crivelli

Inizia venerdì 20 gennaio alle 21:00, presso la Biblioteca Civica “Gianfranco Contini” di Domodossola (via Rosmini 20), la serie di incontri organizzati da Libera VCO in preparazione alla “XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, la cui tradizionale marcia sarà ospitata a livello regionale a Verbania martedì 21 marzo 2017.

L’evento che inaugura questa rassegna finalizzata alla riflessione sul fenomeno mafioso vedrà come relatore Marco Antonelli, referente di Libera La Spezia, che presenterà il suo libro “Il confine. Tra Liguria e Toscana, dove le mafie si fanno in quattro”, edito da Altreconomia e pubblicato nel 2016 in collaborazione con Libera Liguria. Il titolo si inserisce nella collana “Contrappunti”, promossa da Avviso Pubblico e dal Master universitario, di cui Antonelli è anche project manager e tutor, in “Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e delle corruzione” organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa con Libera e Avviso Pubblico.

Nel suo libro, Antonelli racconta di mafia, di confini, di limiti tra delinquenza, legalità e indifferenza descrivendo alcuni eventi che hanno coinvolto la zona della Lunigiana a partire dalla metà del secolo scorso. Queste storie, e i loro protagonisti, esemplificano la complessità che caratterizza il fenomeno della criminalità organizzata. Questa, infatti, non si riduce alle rappresentazioni della cronaca quotidiana. È anche un insieme di grotteschi codici morali, è una materia informe in cui bene e male sembrano amalgamarsi, è un pugno di interessi privati che sovrastano la più ampia integrità dello Stato. I personaggi di queste storie non gravitano unicamente attorno alle province liguri e toscane, ma intrecciano altri territori, come Roghudi, comune calabro dal quale alcune famiglie mafiose si spostarono in direzione di Sarzana (Liguria) e Domodossola, dove furono corresponsabili in una rete di compravendita di voti.

Ma non è solo quest’ultimo legame che ha spinto i presìdi locali di Libera a invitare l’autore. Vi è anche la volontà di confrontarsi e di dialogare con qualcuno che condivide valori e ideali analoghi ma può attuarli da prospettive differenti. Qualcuno che ha vissuto e studiato situazioni parallele a quelle presentatesi nei nostri territori durante la storia più recente e ha scelto di contrastare, anche tramite l’attività di ricerca e di informazione, una delle più grandi problematiche che si oppongono allo sviluppo democratico e civile del nostro Paese.