di Giulia Rodari

Mentre alcuni giungono al termine e altri si evolvono, continua la tendenza al compimento di reati finanziari.
Si verifica la prima situazione nel caso Tubor con l’avanzamento delle richieste di condanna da parte del sostituto procuratore Baj Macario, trascorsi quasi 6 anni dalla scoperta del giro di false fatturazioni che avrebbe permesso all’organizzazione criminale di ottenere illegalmente il rimborso di 12 milioni di Iva.
Le richieste più pesanti per questa tornata del processo, che vede implicate 17 persone e tre aziende (la Radiatori Tubor Spa, la Fondernova Srl e la Tracal Srl), sono quelle di «11 anni per l’ex funzionario dell’Agenzia delle Entrate Rolando Russo e di 10 anni ciascuno per Daniele Morea e per il tenente colonnello della Guardia di Finanza Delio Cardilli». imputate a vario titolo per i reati di concorso in corruzione, associazione a delinquere finalizzata a illeciti fiscali, abuso d’ufficio».
Viene archiviato il caso Errichiello, perché il fatto a carico del sindaco di Crodo, Rodolfo Corda, non sussisterebbe. L’imprenditore lombardo l’avrebbe accusato di avergli dato 90mila euro per realizzare alcuni investimenti in valle Antigorio.
L’Espresso approfondisce la vicenda della famiglia Giacomini, titolare dell’omonima rubinetteria che avrebbe evaso centinaia di milioni di euro, attraverso un’inchiesta che focalizza l’attenzione sul ruolo avuto da Marinella Enoc. Ex presidente di Confindustria Piemonte, vicepresidente della Fondazione Cariplo e guida della clinica I Cedri, si sarebbe presa le sorti della Giacomini «tanto a cuore che […] è arrivata perfino a convocare riunioni a casa sua per gestire gli sviluppi della vicenda».
Dopo il coinvolgimento nello scandalo degli Alberghi d’oro, per illeciti nell’erogazione di fondi regionali per la riqualificazione turistico-alberghiera nel Vco, Villa Patrizia ritorna alla cronaca con l’arresto del gestore e sette indagati per bancarotta fraudolenta.
Una frode da quattro milioni di euro, realizzata attraverso la vendita all’Inghilterra, tra il 2011 e il 2012, di un milione e mezzo di bottiglie di superalcolici. La protagonista del “giro” è la società “Spirit&wine” di Crusinallo che vende all’ingrosso e al dettagli generi alimentari e alcolici. Secondo le ipotesi, il rappresentante legale «potrebbe essere solo un prestanome di una rete più ingarbugliata che dal 2011 ha evaso 25 milioni di euro di imposte dirette, 6 milioni di Iva e quasi 13 milioni di Irap».
Inizia il processo ai «quattro imputati della vicenda del convitto dell’agrario Fobelli di Crodo», tre dipendenti della provincia e il titolare dell’impresa.

Il traffico di stupefacenti si ritaglia la consueta fetta di attenzione con le notizie della scoperta due chili e mezzo di hashish, per il valore di 12mila euro, all’interno dell’auto di un sessantenne svizzero trapiantatosi a Viganella e di quasi 20 kg di cocaina trasportati lungo l’autostrada A4 da Torino verso Milano.

Dal regionale, invece, giungono le ipotesi d’accusa per peculato, finanziamento illecito dei partiti e truffa a carico dei 52 consiglieri regionali indagati, su 60.

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