3, 2, 1… Si parte!

 

 

 

 

 

 

di Carlotta Bartolucci

Anche quest’anno non poteva certo mancare uno degli appuntamenti ormai più attesi da tutte le ragazze e i ragazzi di Libera: Il Raduno Nazionale dei Giovani di Libera. Dopo Cascina Arzilla a Volvera (TO) nel 2010, il centro polifunzionale di Scandicci (FI) nel 2011 e il Campo della Legalità “Serafino Famà” di Latina (RO) nel 2012, per il 2013 Villa Genna di Marsala (TP) si attesta come luogo migliore per ospitare le centinaia di giovani di Libera che arriveranno da tutta Italia. Infatti, chiusa per un contenzioso aperto con la ditta che la gestiva, Villa Genna è ritornata a essere un luogo pubblico, tesoro della comunità: è così che i sette ettari di giardino, i fiori, i prati e le piante secolari di questo parco, per l’occasione, si trasformeranno in teatro del volontariato, officina di idee e sede dell’ impegno di tutti quei ragazzi che, nonostante il caldo, giungeranno il 24 luglio per trascorrere sei giorni immersi nella formazione. Per questa quarta edizione, infatti, sono previsti incontri dove si analizzeranno diversi temi d’attualità riguardanti il mondo dell’associazionismo, della politica, della finanza e dell’economia. Sarà l’occasione per riflettere trasversalmente su come la Mafia e la mentalità mafiosa siano in grado di intaccare gli apparati Statali e lo Stato stesso, su quale siano gli anticorpi Italiani ed europei e quale sia la strada da imboccare per arrivare a un cambiamento comune: tutto questo tramite lavori di gruppo, spettacoli teatrali e dibattiti guidati da giornalisti, parlamentari, docenti universitari e responsabili di diversi settori nell’associazionismo e nella finanza.

Anche quest’anno il presidio “Giorgio Ambrosoli” parteciperà a questa nuova edizione del Raduno nazionale, volando fino a Marsala con una quindicina di ragazzi. Così, sfruttando quest’occasione, si potrà saggiare e respirare questo giovane vento improvviso di legalità in una terra bella e martoriata, emblema della forza bruta mafiosa ma anche della costanza, dell’impegno e del coraggio di quella parte d’Italia che non si è mai arresa. Così parte il presidio Ambrosoli: con la speranza di poter dare qualcosa e con la certezza di tornare accresciuti.

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