Il sapore della legalità, del riscatto e della libertà

di Silvia de Medici

Venerdì scorso 30 novembre si è tenuta presso l’oratorio di Trobaso la “Cena della Legalità”, ovvero una signora cena – che comprendeva antipasto, primo, contorno, dolce e vini bianchi e rossi – di auto finanziamento del Coordinamento provinciale di Libera VCO. Il pasto serale è stato un’occasione d’incontro per oltre 120 persone che, condividendo gli ideali della nostra associazione, hanno potuto apprezzare i prodotti di Libera Terra, il marchio che contraddistingue le produzioni biologiche realizzate dai giovani delle cooperative che gestiscono le terre confiscate alle mafie.

Libera Terra è il denominatore comune che valorizza il lavoro svolto sui diversi territori di tutta Italia che sono stati liberati dalle mafie. La legge 109/96 per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, ottenuta grazie anche all’impegno di Libera in una raccolta di un milione firme, prevede l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita a quegli enti – associazioni, cooperative, comuni, province e regioni – in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro. Il lavoro di questi anni sui terreni confiscati ha registrato strabilianti risultati: olio, vino, pasta, taralli, legumi, succhi di frutta, conserve alimentari e altri prodotti biologici sono ottenuti dalle terre di Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Lazio. Anche al Nord sono stati conseguiti risultati importanti come, ad esempio, il miele prodotto da Cascina Caccia, bene confiscato a San Sebastiano da Po, nella cintura di Torino. Ogni anno su questi terreni si svolgono campi di volontariato internazionale con giovani provenienti da ogni parte del mondo.

Consumare i prodotti di Libera Terra significa dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di aziende autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, oltre che proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato legalizzato.

Aver partecipato alla “Cena della Legalità” non è servito solo a finanziare il coordinamento di Libera VCO ma anche a promuovere gli ideali di consumo basati sui valori di rapporto qualità-prezzo, rispetto dell’ambiente e della dignità della persona, rilancio di tutti quei territori troppo a lungo oltraggiati della criminosa azione umana: significa insomma poter gustare i sapori della legalità, del riscatto e della libertà.

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