Aggregare, condividere, ricominciare

da liberapiemonte.it
di Valentina Aiello

Dopo un mese di agosto rigenerante e rilassante, ricominciano per tutti i membri di Libera Piemonte le attività e i compiti: a Torino sabato 22 settembre si sono tracciate le linee guida del nuovo anno sociale, in occasione del coordinamento regionale, svoltosi nell’“edificio delle congiunzioni e delle unioni”, la Fabbrica delle “E”.

«Come tutti gli anni – spiega Maria José Fava, referente di Libera Piemonte – quest’anno sarà molto importante porre come obiettivo il tentativo di aggregare e incontrare ancora più persone, perché in un momento difficile come questo, la prima cosa che viene attaccata sono i diritti». Per fare questo, bisognerà stringere ancora di più la rete e avere la capacità di non perdere mai d’occhio la “visione d’insieme”: bisognerà sapersi staccare in modo flessibile dalla propria realtà per poter guardare lontano, verso l’obiettivo comune.

Oltre ai progetti di rafforzamento dell’Osservatorio sulle Mafie, quest’anno Libera sul nostro territorio cercherà di ottenere un nuovo e importante risultato: quello di costituirsi parte civile nel processo contro i 75 imputati ‘ndranghetisti arrestati nel corso dell’operazione Minotauro (giugno 2011). Il processo si svolgerà nel carcere delle Vallette a Torino il 18 ottobre e l’invito a presenziare è rivolto caldamente a quante più persone possibili, soprattutto per sostenere gli avvocati che, abbracciando i valori di Libera, saranno impegnati in questo processo.
Obiettivi prioritari di quest’anno saranno anche la formazione e la valorizzazione dei beni confiscati in Piemonte: numerosi saranno, infatti, gli incontri, organizzati principalmente dai presidi, con esperti sulle tematiche; dibattiti che contribuiranno, tra l’altro, all’arricchimento delle attività dell’Osservatorio. Presso i beni confiscati, come Cascina Graziella (che ha recentemente subìto ostruzionismo e contrasti nel suo programma di riutilizzo), saranno organizzati brevi soggiorni per i ragazzi dei presidi, allestiti eventi e realizzate campagne in collaborazione con alcune cooperative, come la Coop, per ottenere sostegno e diffondere l’immagine.

«Libera è una perla rara – continua Maria Josè – e noi dobbiamo fare in modo che tutti possano vivere questa bellezza, dobbiamo sconfiggere la mafia facendo comunità e condividendo questo tesoro».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *