di Giulia Rodari

Luglio porta con sé gli ultimi strascichi delle vicende giudiziarie prima dello stop del mese successivo e mette in evidenza qualche altro reato segnale di una illegalità che imputridisce nelle viscere di qualunque società.

Dopo oltre sessanta giorni di detenzione, i fratelli Elena e Corrado Giacomini iniziano a collaborare, guadagnandosi la libertà. Erano stati implicati, nel maggio 2012, con l’ipotesi di coinvolgimento in un altissimo livello di criminalità economico-finanziaria. Come riassume un articolo del 14 luglio, «La parte più cospicua riguarda i reati fiscali, il trasferimento e il riciclaggio di ingenti somme di denaro all’estero, con un collaudato sistema di frode e ripulitura del denaro».
Oltre loro, sono 24 i soggetti indagati, tra cui l’ormai ex sottosegretario alla Giustizia Andrea Zoppini e il senatore della Lega nord Enrico Montani.
Parallelamente, anche il senatore Enrico Montani, «accusato di aver svolto attività parlamentare […] in cambio di favori, anche economici», viene interrogato. Molte delle domande hanno tenuto al centro i bilanci del Verbania calcio.
Nonostante le indagini proseguano, anche le attività del comune di Crodo volgono verso la normalità. Pare superata la destabilizzazione della politica dovuta alle vicende del caso Devero, scaturito a maggio da un esposto dell’imprenditore Ivan Errichiello, in cui denuncia politici e amministratori locali di avergli chiesto somme di denaro per affari mai andati a buon fine.
Tra le persone coinvolte dal principio figurano il sindaco di Crodo Rodolfo Corda, il presidente della provincia Massimo Nobili, il senatore Valter Zanetta, il sindaco di Baceno Rodolfo Signorini; oltre a titolari di aziende e società finanziarie.

Della documentazione anonima fatta pervenire alla procura, alle forze dell’ordine e ai mezzi di informazione verbanesi dichiara che «ConserVco avrebbe fornito dati falsi sulle analisi dei fumi emessi dal forno…»: a due settimane dalla chiusura dell’inceneritore di Mergozzo, arriva la svolta.
Il plico conterrebbe schede, filmati e fotografie a testimonianza di come, tra il 2003 e il 2012, sarebbero state diffuse analisi errate, nascondendo «le percentuali di sostanze inquinanti al di sopra delle soglie stabilite dalla legge».

E, di nuovo, si parla di gioco d’azzardo; ma non contromisure, non dati e statistiche. Si parla di un’«indagine per truffa aggravata in concorso legata alle slot machine presenti nei bar». I numeri: 36 macchinette sequestrate e sei persone indagate, tra cui non comparirebbero i gestori dei bar.
Le aziende coinvolte nell’inchiesta riguardo vincite pilotate sono la Euromatic, la Euro slot e la Go play.

Al panorama si aggiunge la droga, sequestrata a bordo dei treni interazionali, alla stazione di Domodossola, sulle strade che confinano con la Svizzera: pochi grammi di cocaina, hashish, marijuana, metadone che comportano la segnalazione di 12 persone per detenzione a uso personale di stupefacenti.
Non mancano i sequestri di sostanze dopanti né di valuta non dichiarata. 1500 capsule – per un valore di 45mila euro – tanto illegalmente importante dalla Svizzera quanto illegalmente detenute da un verbanese; 31mila euro, non dichiarati e accompagnati da documentazione bancaria non chiara, scoperti sull’auto di un uomo che stava transitando a Iselle.

Distinguerci, per non confonderci.

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