ANPI è nata e ancora si impegna, nella custodia e nell’attuazione dei valori della Costituzione, quindi della democrazia, e nella promozione della memoria di quella grande stagione di conquista della libertà che fu la Resistenza.

In questi anni l’Associazione ha affrontato le tante questioni nazionali. Da “Tangentopoli” alle offensive mafiose, alla grande battaglia contro i gravi tentativi di modifica della Carta Costituzionale, che portò all’esito vittorioso del referendum del 2006, fino alla dura opposizione nel 2009 al progetto di legge 1360  con cui il Governo intendeva equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani. Quindi, la battaglia, condotta con esito positivo nell’agosto 2011, per mantenere le festività civili, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, minacciate di essere soppresse con la manovra finanziaria del Governo. Nel 2014, dopo due anni di impegno, l’ANPI ottiene dal Governo tedesco atti di riparazione nei confronti delle vittime delle stragi nazifasciste del 1943-1945; mette in campo poi iniziative nazionali contro una legge elettorale che, così come approvata dalla Camera, risulterebbe contraria alle aspettative dei cittadini in tema di rappresentatività e di diritti, nonché contraddittoria rispetto alle precise indicazioni della Corte Costituzionale. Da ultimo va ricordata la firma di un protocollo col MIUR (Ministero dell’università e della ricerca) per avviare iniziative di formazione alla cittadinanza attiva nelle scuole.

Il 2016 ha visto una straordinaria mobilitazione dell’intera Associazione per il No al referendum costituzionale.

L’ANPI di Verbania, Sezione Augusta Pavesi, si è costituita appena finita la guerra di liberazione, già nel 1945. Il primo presidente fu Armando Calzavara (Arca) mitico comandante della Cesare Battisti. Il nostro territorio, i nostri monti, furono testimoni di eroiche gesta ma anche atti semplici che appaiono lontani ma che hanno ancora molto da insegnarci. Compito nostro è fare in modo che queste preziose memorie non vadano perdute e siano tramandate alle generazioni future.

È perché non ci fosse più bisogno di lotte che i Resistenti ci lasciarono, fissata nero su bianco, questa Costituzione; Attualizzare quel passato significa scegliere ancora, di nuovo, quanto di buono, onesto e giusto esso seppe manifestare; l’eredità morale e storica di un Paese, specie quando alle spalle ci sono memorie diverse e non condivise, non viene calata dall’alto, ma deve essere scelta consapevolmente.