di Giulia Rodari

I reati finanziari imperano, un’altra volta ancora, sulla cronaca del mese di giugno.
Il caso Giacomini è il primo fra questi, dopo l’esplosione mediatica avvenuta a maggio con i primi risultati dell’inchiesta. Un registro degli indagati composto da 22 soggetti, tra questi l’ormai ex sottosegretario alla Giustizia Andrea Zoppini e il senatore della Lega nord Enrico Montani; diramazioni verso Lussemburgo e Marocco per rintracciare i 200 milioni espatriati; ipotesi d’accusa che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, al riciclaggio.
Durante il mese di giugno, vengono convalidati gli arresti degli imprenditori Elena e Corrado Giacomini, mentre il loro collaboratore, nonché funzionario in pensione della Banca Intesa, Giulio Sgaria, viene rilasciato. Alcuni indagati ammettono di aver ricevuto soldi in nero per aiutare i Giacomini e, nel contempo, l’avvocato del faccendiere Alessandro Jelmoni chiede la riformulazione dell’imputazione da riciclaggio a false fatturazioni e ribadisce che il Trust dei Giacomini all’estero è costituito in trasparenza.
Tra i soggetti raggiunti da avviso di garanzia compare Marco Bus, amministratore delegato della Société Européenne des Banques del Lussemburgo.
I capitoli dell’inchiesta, divisi per capi di imputazione e soggetti coinvolti, vengono frammentati per competenza territoriale tra Milano e Novara, lasciando a Verbania i filoni riguardanti il senatore Montani per corruzione aggravata e l’agguato subito nel settembre 2011 da Corrado.

E continuano le vicende legate al caso Devero, con un blitz della Guardia di Finanza effettuato al municipio di Crodo. Questo sarebbe conseguenza delle denunce dell’imprenditore con cui accusa amministratori e politici di averlo raggirato dopo averlo costretto a versare tangenti per alcuni affari che avrebbe dovuto realizzare in valle Antigorio. Al termine del mese, salta il Consiglio comunale di Crodo per le troppe assenze: non si esclude sia dovuto ai contrasti emersi in seguito alla vicenda.
Si apre il processo con rito ordinario dell’operazione Credit Scoring che, scaturita da una denuncia per usura presentata nel 2005 da un imprenditore, ha rivelato un meccanismo di frode che coinvolgeva tutta la “catena” del leasing.
I reati contestati sono di associazione a delinquere, truffa, usura, falso, esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria e bancarotta: un giro che ha prodotto oltre 100 milioni di euro di evasione e 260 contratti truffa.

Dopo il traffico della cosiddetta “cioccolata con le noccioline”, armi con le munizioni, emerso nel corso delle indagini dell’operazione Nuovo Potere, compare un altro episodio di traffico di armi. Ecco i numeri dell’operazione Fass: cinque ordinanze di custodia cautelare eseguite; 5740 munizioni, un fucile a canne mozze, venti cartucce e quattro ricetrasmittenti sequestrati.
Le accuse, a diverso carico, sono di concorso in detenzione illegale, introduzione nello Stato, trasporto e ricettazione di munizioni da guerra.

Poche battute richiamano l’attenzione sul consumo e il traffico di droga. L’Ufficio di gabinetto della Questura di Verbania evidenzia l’aumento in provincia di ogni genere di sostanza stupefacente. Anche, e soprattutto, negli ambienti frequentati dai giovani; scuole comprese.
Dichiarazioni che confermano i dati emersi dalle operazioni delle forze dell’ordine, di cui l’ultima il mese scorso, l’operazione Brutta Abitudine, che ha portato al coinvolgimento di alcuni giovani poco più che ventenni.

Distinguerci, per non confonderci.

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