Le mani sul tavolo

di Giacomo Molinari

La sala gremita e chiassosa, percorsa da quel chiacchiericcio fitto, livido, tipico del circo politico…del complicato gioco dell’accordo fra le parti che anima ogni seduta del Consiglio Comunale.
Mozioni discusse, capigruppo dagli interventi prolissi e schermaglie fra i diversi schieramenti che più d’una volta affossano il dibattito.
A latere di tutto questo, il pubblico di aficionados che regolarmente segue i lavori dell’assemblea, cittadini che intendono vivere in prima persona la vita politica della loro città a partire dalla frequentazione dell’arena dove questa trova il suo compimento e la sua ragion d’essere, fosse solo come spettatori.
A un certo punto, la normalità della riunione del consiglio viene rotta da un evento capace di risvegliare gli animi; due capigruppo, uno di maggioranza e uno d’opposizione, hanno presentato un punto comune all’ordine del giorno. Su una tematica che, come si suol dire, scotta.

Si tratta, nello specifico, di Francomaria Franzi del PDL e di Vladimiro Di Gregorio dei Comunisti Italiani e l’oggetto del loro lavoro è la piaga del gioco d’azzardo.
Questo fenomeno, di recente balzato agli onori di cronaca in seguito a una serie di ricerche, nazionali e locali, interessa particolarmente la nostra provincia, che ha il triste primato regionale per la somma media spesa pro capite nel gioco, con tutte le drammatiche connotazioni sociali che ciò implica. E, per la prima volta, nell’ultima seduta del consiglio è stato affrontato dalla politica locale, che unitamente ha lanciato un importante segnale nella lotta contro questo genere di dipendenza.
L’appassionata arringa dei due capigruppo – ai quali si sono uniti, al momento delle dichiarazioni di voto, quasi tutti i consiglieri presenti – si è avvalsa dell’intervento del dottor Croce, fra i massimi esperti europei sul tema, ma soprattutto del “signor Nino”, portavoce dei Giocatori Anonimi di Verbania, che ha voluto raccontare la sua esperienza diretta; una triste vicenda che ha messo in luce una volta di più gli immensi costi umani e sociali che il gioco comporta, danneggiando non solo il giocatore ma tutto il piccolo mondo che ruota attorno a lui.

Per non parlare dei rischi di infiltrazione altissimi da parte della criminalità organizzata.

La decisione del Consiglio Comunale di votare un documento d’impegno comune nella lotta al gioco d’azzardo assume quindi un valore fondamentale nella storia politica della nostra città; si fa testimonianza del fatto che la politica può e deve essere davvero servizio al cittadino, specie nel momento di maggior bisogno. Segnale decisamente in controtendenza rispetto al triste spettacolo quotidiano del nostro Paese.
Certo, come ben sottolineato dai consiglieri del gruppo “Cittadini con voi” si tratta di un impegno che, per quanto unanime, resta per ora sulla carta. Per renderlo pratica concreta, la politica cittadina dovrà cercare la collaborazione con le numerose realtà territoriali che già si occupano di prevenzione e interventi sulla tematica, oltreché occuparsi, come ben sottolineato dal consigliere Bava, di «creare i presupposti affinché tali fenomeni non abbiano più una ragion d’essere. Contribuire quindi alla creazione e al potenziamento di realtà culturali, sociali e di intrattenimento sane e partecipate, specie per i giovani, troppo spesso esposti al rischio di contaminazione da parte di questi fenomeni».

Insomma la politica cittadina, insieme agli esperti e alla società civile, ha davvero la possibilità di battere le mani sul tavolo da gioco e colpire duramente per scardinare questo perverso meccanismo che ci riguarda tanto da vicino; la decisione del consiglio comunale rappresenta il primo passo da compiersi in questa direzione.
A cui si spera facciano seguito molti altri.

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