Bruno Caccia: il coraggio della memoria

di Francesca Custodi

Gremita la Biblioteca “Gianfranco Contini” di Domodossola nella serata dal titolo “Bruno Caccia: una storia ancora da scrivere”, momento di preparazione al 21 Marzo, Giornata della memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Dopo anni di sensibilizzazione riguardo questo tema, mercoledì 1 marzo 2017, il Parlamento della Repubblica ha inserito nel calendario civile del nostro Paese come giornata nazionale, restituendo dignità ai tantissimi uomini, donne e bambini che per colpa delle mafie hanno perso la vita.  Quest’anno, per la regione Piemonte, la Giornata della Memoria e dell’Impegno vedrà la città di Verbania come meta della tradizionale marcia.
Per prepararsi a questo momento, il Coordinamento di Libera VCO, forte della partecipazione attiva dei presídi di Domodossola e Verbania si è impegnato a portare avanti una serie di incontri di preparazione al 21 Marzo.

L’incontro di venerdì 3 marzo non ha destato indifferenza.
Grazie ai relatori, Davide Pecorelli, giornalista torinese e autore del documentario “Bruno Caccia, una storia ancora da scrivere”, e Andrea Zummo, responsabile della formazione per Libera Piemonte, si è riflettuto su una vicenda che si presenta tutt’oggi irrisolta: quella di Bruno Caccia.
Caccia, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, come ha raccontato il documentario proposto nella serata di venerdì, era un personaggio “scomodo”, ostacolo dell’attività delinquenziale di svariati e trasversali settori della criminalità operante nella Torino degli anni ’80. Un magistrato ritenuto incorruttibile. Saranno proprio il suo rigore e la sua onestà a siglare la sua condanna a morte.

Ucciso a Torino la sera del 26 giugno 1983 da diciassette colpi di pistola per mano ‘ndranghetista, Caccia ci riporta ad una realtà che spesso tendiamo a dimenticare: la presenza della mafia nel nord Italia, di cui il procuratore è stato la prima vittima.

Grazie alle parole del referente del presidio “Roberto Antiochia” di Domodossola, Lorenzo Bologna, e dei relatori, la storia di Bruno Caccia è stata spunto di una riflessione importante che ha evidenziato non solo l’importanza della memoria, ma anche quella dell’impegno.