68esimo anniversario dell’eccidio dei 42 martiri di Fondotoce

di Carlotta Bartolucci e Rachele Dalla Savina

L’impegno e la memoria, gli strumenti per (R)esistere
Il grido “Ora e sempre Resistenza” ha un potere particolare se detto a più voci, con forza, da uomini e donne che hanno già dato il loro contributo alla Storia combattendo contro il Fascismo, e giovani che intraprendono senza sosta le diverse battaglie che l’attualità presenta. Ha un potere particolare perché trasmette solennità e importanza all’impegno di ogni giorno e continuità con il passato, mostrando come la forza di agire che vive da decenni sopravviva tutt’oggi: dimostra come, impegnandosi, si possa Resistere e far Resistere, mantenendo vivi gli sforzi di chi si è impegnato in passato e la loro memoria.
A urlare queste parole sono state le oltre 150 persone presenti la notte del sabato 23 giugno alla Casa della Resistenza, luogo emblematico per la storia del nostro territorio, dove si è conclusa la fiaccolata di corsa partita da Villa Caramora (Intra) in ricordo dell’eccidio dei 42 martiri di Fondotoce.
Come ogni anno, attraverso il braciere alimentato dalle fiaccole dei numerosi corridori, attraverso le canzoni partigiane cantate dal coro “La Volante Cucciolo”, attraverso la figura di Guido Petter, rievocata con la citazione delle sue stesse parole, hanno rivissuto quei 41 uomini e quella donna, Cleonice Tommassetti, che furono catturati in un rastrellamento della Valgrande, maltrattati, trasportati nella sede delle SS a Villa Caramora e fatti sfilare in un lugubre ed umiliante corteo fino a Fondotoce, dove furono uccisi sotto colpi di mitra senza indugio.
Uomini e donne che hanno lasciato un segno nella storia, morti per l’ideale in cui credevano. Ma loro, con quelle canzoni, quel braciere, quel grido, oggi sono vivi più che mai: con i loro ideali continueranno ad esistere e Resistere, ora e sempre, grazie alla memoria di tutti noi.

La libertà, un’eredità preziosa
“A ricordo dei 43 partigiani fucilati dai nazisti in questo luogo il 20 giugno 1944 e dei 1200 caduti durante la lotta di liberazione nelle province di Novara e del VCO”.
Queste sono le parole che nella mattinata del 24 giugno molte persone hanno potuto leggere alla Casa della Resistenza, meta del corteo della memoria partito da Piazza Adua, a Fondotoce. Presenti alla commemorazione vi erano, oltre alle autorità civili e militari, molti cittadini giunti spontaneamente per non dimenticare il grande eccidio avvenuto 68 anni fa in cui furono fucilati 42 uomini a Fondotoce e 17 a Baveno.
Giunto il corteo hanno preso la parola il Prefetto del VCO Francesco Russo, che ha sottolineato l’importanza di rinforzare e rinnovare la memoria di quanto accaduto, e il Presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, che ha letto il messaggio mandato per l’occasione dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Egli ha evidenziato il fondamentale ruolo dei giovani che non si devono solo fermare a ricordare i fatti avvenuti nella nostra provincia, ma che hanno il compito di proseguire l’impegno adoperato dai nostri partigiani per difendere i valori supremi della vita e della libertà. A questo intervento è seguito quello del Presidente della Provincia Massimo Nobili, che ha voluto ricordare il comandante della Volante Cucciolo, Nino Chiovini, e Cleonice Tomassetti, l’unica donna presente nel gruppo dei 42 partigiani fucilati dai nazisti; ha poi proseguito il primo cittadino di Verbania Marco Zacchera con una breve riflessione sull’importanza, per la cittadinanza, di partecipare a un evento di così intenso valore storico e morale. L’ ultimo a prendere la parola è stato il Sindaco del Comune di Baveno, Massimo Zoppi, che, notando la presenza di molti giovani all’evento, ha messo in risalto quanto siano importanti per creare una memoria consapevole e duratura sui fatti avvenuti e sui valori conquistati con fatica dai nostri partigiani. La libertà è uno di questi imprescindibili valori che oggi più che mai dobbiamo ricordarci di possedere e di esercitare; è sicuramente più comodo delegare la propria responsabilità a qualcun altro, ma il nostro impegno consiste proprio nel mantenere quella libertà che giovani come noi, 68 anni fa, hanno fortemente voluto e tenacemente conquistato, lasciando così un’eredità preziosa alle generazioni future.

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