Da San Sebastiano a Brindisi

In ricordo di Melissa e contro l’assurda violenza perpetrata verso gli studenti della scuola Francesca Morvillo di Brindisi.
Il Coordinamento Regionale di Libera Piemonte, composto dai referenti dei sei coordinamenti provinciali e dai responsabili degli oltre 40 presidi di tutto il territorio, si unisce alla manifestazione indetta alle 18.30 in piazza San Carlo a Torino e contestualmente in tante altre piazze del Piemonte.
Qualunque sia la matrice di questo inaudito gesto, non possiamo che fermarci a riflettere su ciò che è avvenuto e far sentire la nostra vicinanza alle vittime dell’attentato e alle loro famiglie, tenendo alta l’attenzione sulle indagini e in attesa di capire chi possa avere interesse a seminare terrore e a mietere vittime innocenti.
Il Coordinamento è riunito per due giorni in Cascina Caccia, bene confiscato alla ‘ndrangheta (alla famiglia Belfiore) e situato a San Sebastiano da Po.
Non c’è per noi modo migliore per assumerci parte di responsabilità in questa vicenda: presidiando un bene confiscato, tenendo stretti i nodi della nostra fittissima rete regionale, lavorando per un’Italia migliore, oggi più di ieri.

Il Coordinamento Regionale di Libera Piemonte

E anche Verbania c’era.

One thought on “Da San Sebastiano a Brindisi

  1. Takumi Reply

    Scrivo a caldo con l’emozione ancora dnrteo che mi son covata tornando a casa sotto una pioggia impietosa che pur lucida la mia Torino di notte come fosse coperta di lustrini. Lo spettacolo e8 stato come un regalo di natale scartato in anticipo e con la sorpresa. Non mi aspettavo queste calde voci proprio vere e pulite, senza intonazioni troppo impostate e teatranti, cosec le parole sono arrivate dritte alla pancia e alla fine mi sarei persino alzata in piedi, per rispetto e per gioia e per orgoglio. Ma siamo a Torino, accidenti e dunque esageruma nen.. Ho sentito che anche il teatro e8 stato un posto giusto , che9 le dorature preziose che trasudavano la Storia ed i Re, ma anche i borghesi e gli intellettuali ed i politici del tempo che fu, mettevano in cornice, celebrandola degnamente, anche la misera sedia del Martinetto, che ho visto al Museo della Resistenza, guarda caso ospitato nei rifugi antiaerei della sede della Gazzetta del Popolo e son contenta che dal 17 marzo la citata camera da letto di Carlo Alberto di Oporto (un po’ Gozzano un po’ Balon ) potre0 essere vista al rinnovato e finalmente riaperto Museo del Risorgimento, in Palazzo Carignano. Come se lec, proprio lec, si ricongiungessero idealmente l’inizio e la fine della vita di un Re, protagonista del Risorgimento e a cui dobbiamo lo Statuto su cui si fonda la nostra Costituzione, quella nata da Uomini che combatterono nella Resistenza. Un fil rouge che sto ritrovando, con commozione, fra le pagine di Viva l’Italia. Ne ho comprate due copie perche9 ho due figli gie0 grandi e per il mondo, ma che per fortuna sanno di Galimberti e di Valdo Fusi, di Boves e Stazzema. Sanno e ricordano, perche9 hanno avuto buoni maestri e una madre, che ha avuto un ottimo maestro e non voglio che i miei nipoti che verranno non trovino, in casa loro, parole importanti sulle loro radici. Grazie

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