Liceo Cavalieri: scegliere da che parte stare

Con Giulio Cavalli, giornata di formazione del Liceo B.Cavalieri e dell'Istituto L.Cobianchi
di Carlotta Bartolucci

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, è questo il nome dell’associazione che nel 1995 nacque con lo scopo di contrastare la criminalità organizzata.
Associazione che per tutti questi anni l’ha contrastata attraverso la memoria e l’impegno, non facendo mai offuscare le immagini delle stragi, mantenendo vivo il ricordo delle vittime innocenti di mafia e sostenendo i familiari. L’ha contrastata attraverso il riutilizzo dei beni confiscati, restituendo il maltolto alla società e trasformando un luogo di criminalità in un luogo sede di cultura, associazionismo, lavoro corretto e sogni. L’ha contrastata attraverso il conforto, dando sostegno personale, fisico e talvolta economico a chi ha deciso di rinunciare alla propria quotidianità per denunciare, far conoscere, svelare le trame ed i metodi insidiosi e striscianti delle mafie. Ma l’ha contrastata, soprattutto, dando a migliaia di persone un qualcosa in cui credere: fare antimafia sociale, principale obiettivo di Libera, significa combattere contro i comportamenti mafiosi spesso troppo espliciti nelle abitudini della gente per essere visti come ‘pericolosi’, ma che rendono una società fertile all’insediamento della mafia. Diceva Rita Atria, vittima di mafia di soli diciassette anni: «prima di tutto, bisogna uccidere la mafia che c’è in noi».

Libera, tutt’oggi, combatte la mafia informando, formando, analizzando il fenomeno mafioso e parlando con la gente, per far capire che può esistere e deve esistere un modello alternativo alla mafia: il modello della legalità.
Libera porta questo nome perché quelle cinque parole rappresentano ciò che è: associazioni e persone che decidono di abbracciare la sua battaglia e di lasciarsi abbracciare dalla forza del suo obiettivo comune. Sono persone e associazioni in tutta Italia, riunite in tante realtà diverse, ogni anno sempre più numerose: e, se l’unione fa la forza, i grandi numeri mettono timore alla mafia, dal momento che rendendo sempre più consapevole un territorio lo si rende in grado di giudicare e, quindi, rifiutare. Per questo Libera è una rete di tante realtà diverse fra loro: affinché la cultura antimafiosa entri a far parte di ambienti e luoghi diversi grazie a persone con caratteri, età ed ideali differenti, ma tutte spinte dalla sete di legalità.

Sul nostro territorio otto sono le realtà che sostengono il nostro presidio ed aderiscono, quindi, a Libera: le sezioni verbanesi dell’Anpi e del Gruppo Abele, Sottosopra, la sezione di Stresa di Legambiente, 21Marzo, Contorno Viola, Spi-Cgil e Arci Vco.
Quest’anno anche il Liceo Bonaventura Cavalieri, dopo aver lavorato per anni con Libera attraverso incontri e laboratori all’interno della scuola, ha deciso di aderire ufficialmente. Ed è un passaggio fondamentale: significa favorire l’entrata della cultura antimafiosa nel luogo dove crescono i giovani, si formano i cittadini del futuro. Ma non solo: significa prendere parte. Quella della Legalità, della Democrazia, della Costituzione, insieme dei più alti princìpi del nostro paese. Significa essere per il rispetto delle leggi, ma soprattutto di ciò che è giusto. Significa aver rispetto di tutti i sacrifici e di tutte le tensioni che ogni giorno vengono subite da parte di magistrati, giornalisti, scrittori, preti ma anche giovani come noi, perché appartenenti a Libera in territori fortemente infiltrati, o mogli e figlie, perché testimoni di giustizia. Significa cercare un punto di incontro o anche solo andare ad aumentare la speranza, rinforzando la rete di realtà di cui Libera è composta. Questi i motivi che fanno di questa nuova adesione un passo importante: perché il Liceo Bonaventura Cavalieri è un’altra scuola che ha deciso da che parte stare.

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