Torino: chiesta nuovamente la Commissione Antimafia

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di Camilla Cupelli

Già nel luglio dello scorso anno, a poco più di un mese dagli arresti di quel fatidico 8 giugno che hanno rivelato una rete fitta ed intricata della criminalità organizzata sul territorio piemontese, la Commissione Antimafia aveva fatto tappa nel capoluogo piemontese: l’Organo diretto da Beppe Pisanu aveva incontrato il procuratore Giancarlo Caselli, il Presidente della Regione Roberto Cota e molti altri ancora, per decidere il da farsi, e segnalare due potenziali problemi di infiltrazione, il gioco d’azzardo e la costruzione della Torino-Lione.

In Piemonte infatti sono state istituite tre Commissioni Comunali d’Inchiesta: a Leinì, a Chivasso e a Rivarolo Canavese, per non parlare di quella milanese che ha risvegliato la Lombardia da un lungo sonno. Quattro mesi fa, durante la due giorni di approfondimento Mafie al nord per denunciare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nei nostri territori, don Luigi Ciotti, presidente di Libera nazionale, aveva richiesto la Commissione anche a Torino. È notizia di questi giorni che il coordinamento piemontese di Libera ha rilanciato la proposta al sindaco Fassino, perché i tempi sono ormai maturi. L’inchiesta Minotauro, che insieme all’operazione Maglio ha sconvolto la regione piemontese, si è ormai conclusa, e a breve inizierà il processo.

La proposta della coordinatrice regionale di Libera Maria Josè Fava è quindi quella di una Commissione Comunale mista, ovvero composta sia da persone elette dai cittadini in quanto competenti sul tema, sia da membri delle forze dell’ordine, che da persone interne alle istituzioni.
Lo scopo della Commissione sarebbe quello di monitorare il territorio: occorrono quindi esperti sul tema del riciclaggio dei rifiuti, in un momento in cui la città di Torino sta cercando di costruire una nuova holding privata che funzioni, esperti sul tema del gioco d’azzardo e dell’usura, questione ben presidiata dall’Osservatorio di Libera Piemonte, nonché sulla gestione degli appalti pubblici. La necessità forte è quella di segnalare i punti critici della città e provare a costruire una nuova classe dirigente e amministrativa più consapevole e dotata delle necessarie misure di prevenzione alle infiltrazioni, sempre più forti dello scambio con la politica.

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