Yes we care!

Serata di formazione per un nuovo progetto

di Carlotta Bartolucci e Marco Lenzi

Venerdì sera si è tenuta la riunione con Isabella Spezzano, coordinatrice del progetto ‘We Care’, al quale l’associazione 21 Marzo ha preso parte ad altre associazioni impegnate nell’ambito dell’animazione sociale. Realtà come R.I.M.E. di Trieste, U.V.A. di Roma, NOI POLIS di Ciampino, L’EGALITE’ di Sarzana, MIA della Valle d’Aosta il cui capofila è Acmos, un’associazione da anni presente sul territorio di Torino e famosa per gli eventi in esso organizzati, sostenuti da cittadinanza ed enti pubblici.
Ma cos’è We Care? Nelle parole di Isabella è la condivisione di orizzonti comuni tra gruppi che si occupano di temi come la cittadinanza attiva, l’incontro con l’alterità e l’antimafia sociale. We Care significa fare rete per affrontare al meglio il proprio impegno locale senza scordare il respiro nazionale. Il progetto prende il nome dall’’I Care’ di don Milani e della scuola a Barbiana su cui è scritto, mentre il ‘We’ ne è la sua naturale espansione per raccogliere al suo interno le diverse associazioni.

La finalità principale è quella di portare ad una formazione permanente i gruppi polmoni di We Care: il loro compito sarà quello di impegnarsi a svolgere, nel corso dell’anno di lavoro, una ‘campagna’ su un argomento di sicura attualità: La Crisi Economica. Affrontare questo problema è di per sé una sfida alla dominante logica dell’ineluttabilità dei meccanismi economici e cercare di capire cosa ci ha condotto a questa situazione è un impegno doveroso. Nella prima parte dell’anno ci si dedicherà anche ad una formazione rivolta alla creazione di un video dove raccontare quanto fatto. La seconda parte sarà dedicata ad interrogarsi su come, concretamente, poter incominciare ad attuare una via di fuga dall’oppressiva situazione economica del momento. I gruppi appartenenti al progetto, pertanto, condivideranno degli spunti  di formazione, quali titoli di film o libri, dopo che ognuno avrà analizzato le particolarità del proprio territorio e rispettato le specificità del proprio impegno. Si inizierà a lavorare mantenendo un contatto telematico con gli altri così da poter accogliere suggerimenti e suggestioni.

Durante la serata con Isabella c’è stata anche l’occasione, fra una risata e l’altra, di farsi ritrarre in fotografia con l’animale simbolo del progetto: l’armadillo, che nessuno direbbe quanto ha in comune con il progetto We Care! Animale docile e mansueto ma risoluto nello spirito è in grado di proteggersi con la corazza esterna, che ogni giorno della sua vita diventa sempre più forte, grande e protettiva da tutte le intemperie ed i pericoli esterni.

La serata dunque ha riempito gli animi d’entusiasmo e di  aspettative che ci hanno permesso di incominciare a pensare a questa nuova sfida con fiducia. Abbiamo dunque ringraziato e salutato Isabella con la promessa di ritrovarsi alla consulta nazionale di febbraio a Torino insieme a tutti i temerari di We Care.

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