La provincia dei sì


di Camilla Cupelli

Il 12 e il 13 giungo il nostro Paese di è regalato un grande prova di partecipazione attiva alla politica, raggiungendo il quorum per un referendum che potrebbe segnare una svolta democratica epocale.

Anche Verbania non si è sottratta al dovere della partecipazione, toccando picchi che difficilmente ci si sarebbe aspettati. La percentuale dei votanti è, infatti, del 55,6% nel comune e del 54,3% in provincia. Certo, paragonata ad altre città del nord Verbania resta indietro (Torino tocca il 61,6-61,7% e in Trentino si vola oltre il 64%), ma nella media nazionale il contributo del VCO resta importantissimo.

Anche per l’esito del referendum Verbania punta in alto: a fronte di una media nazionale che si attesta intorno al 95% dei “Sì” in tutti i quesiti, la provincia di Verbania si mantiene di poco più bassa, e soltanto nel terzo e quarto quesito (rispettivamente 93,3% e 93,8%).

Il merito di questo esito è certamente dei cittadini che hanno deciso di esercitare un diritto democratico tanto bistrattato nel nostro Paese, ma è anche di tutti coloro che si sono mobilitati per la sensibilizzazione, in particolare riguardo i quesiti sulla privatizzazione dell’acqua.

Il Presidio Giorgio Ambrosoli ha dato un grande contributo al Comitato per l’acqua bene comune territoriale, tramite volantinaggi e flash mob che hanno aiutato la riflessione sul tema. I frutti del lavoro di mesi (per alcuni di anni) sono dunque stati raccolti, quando i risultati del referendum hanno visto un’Italia dove il 54,8% degli elettori hanno scelto di esserci.

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